Con C.U. n. 31 del 13 dicembre 2017 il Tribunale Federale Nazionale della FIGC intervenendo sul deferimento proposto a carico di alcuni tesserati responsabili di aver determinato con il proprio comportamento la cattiva gestione e il dissesto economico-patrimoniale della società, ha ritenuto fondata l’incolpazione precisando che per ravvisarne la responsabilità “è sufficiente, quale soglia minima di verificazione dell’evento-danno, la presenza di comportamenti difformi dai canoni presidiati dalle norme che informano la leale condotta sportiva, palesati dall’amministratore ovvero dal legale rappresentante della Società, ed orientati allo scopo – doloso o colposo, anche lieve – di sottrarre e/o disperdere risorse economiche della compagine o non favorirne la conservazione e/o integrazione, anche mediante distrazione delle stesse dalla loro destinazione, ostacolando così il soddisfacimento dei crediti e degli impegni assunti”. (Gammieri+altri)
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